A 40 anni dal barbaro assassinio di Giorgio Ambrosoli
In occasione dei 40 anni del barbaro assassinio di Giorgio Ambrosoli. ci fa piacere ricordare il volume curato da Giuseppe Amari per conto della Cgil nazionale e della Fondazione Giuseppe Di Vittorio: In difesa dello Stato, al Servizio del Paese. La battaglia di Giorgio Ambrosoli, Paolo Baffi, Silvio Novembre e di Tina Anselmi, Ediesse, Roma 2010. Veri servitori del vero Stato, uniti in una battaglia comune in difesa della democrazia.
In occasione della presentazione del volume, tenuta nella sede della Cgil nazionale a Roma il 2 novembre 2010, con interventi di Massimo Riva, Marcello De Cecco, Giuliano Turone, Stefano Rodotà , Umberto Ambrosoli e Guglielmo Epifani, coordinati da Carlo Ghezzi, il segretario Generale della Cgil Guglielmo Epifani, volle concludere il suo mandato consegnando la medaglia d'oro, coniata per i 100 anni della fondazione della Cgil, alla verdova di Giorgio Ambrosoli Annalori, alla vedova di Paolo Baffi, Maria Alessandra, alla figlia di Silvio Novembre e alla giovane nipote di Tina Anselmi e a Mario Sarcinelli.
Pubblichiamo qui sotto una poesia scritta da Giorgio Ambrosoli all'età di 18 anni, fornita gentilmente dal figlio Umberto e che riproducemmo nel retro di copertina del volume:
L'ho vista l'Italia una sera:
l'ho vista mentre calava il sole
nel mar di Versilia
e un'aura leggera di maestrale
arrivava dal mare portata dai flutti
e sulla verde collina gli olivi
e le viti ondeggiavano al vento;
lenta una bandiera scendeva dall'asta
e dei bimbi tantio bimbi d'Italia, cantavano.
L'ho vista la Patria quella sera:
c'era come un senso della sua presenza
in quella pace serena,
in quel canto smorzato dal vento,
in quel verde di viti e di olivi.
(Giorgio Ambrosoli 27 luglio 1952)