Il 20 maggio 1970 il Parlamento italiano approvava lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori. Della necessità di uno Statuto che tutelasse i diritti del lavoro si era discusso lungamente nel corso del tempo. Era stato auspicato la prima volta da Filippo Turati, illustrato da Giuseppe Di Vittorio durante il congresso nazionale dei chimici e infine proposto ufficialmente dal segretario generale in occasione del congresso della Cgil tenutosi a Napoli nel 1952.
Numerose sono state le iniziative nel corso dell’ultimo anno per riflettere e ragionare ancora attorno a quel processo storico, giuridico, sociale che imprime una svolta decisiva nel rapporto fra “capitale e lavoro”.