54° DELLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA: L’OBBLIGO DI RICORDARE
Il 12 dicembre del 1969 un ordigno di elevata potenza esplose nel salone della Banca Nazionale dell’Agricoltura in Piazza Fontana a Milano. La bomba causò 17 morti e circa 90 feriti.
L’iter giudiziario inizia nel 1972, l’ultima sentenza, del 2005, chiude definitivamente la vicenda giudiziaria.
La strage è sì riconosciuta come attribuibile all’organizzazione eversiva di estrema destra Ordine Nuovo, ma gli imputati saranno tutti assolti.
Il sindacato unitariamente dichiarò sciopero generale il giorno dei funerali delle vittime, e vide una fortissima partecipazione di lavoratori e lavoratrici in piazza.
Pubblichiamo sul tema due interventi della Fondazione Di Vittorio:
- Adolfo Pepe nell’introduzione al testo “Piazza Fontana. Ora e sempre in difesa della democrazia” pubblicato in occasione del 40° della strage (pdf allegato). Il volume raccoglie gli atti del Convegno «12 dicembre 1969 - 12 dicembre 2009. Ora e sempre in difesa della democrazia», promosso dalla Fondazione Giuseppe di Vittorio e dalla Camera del Lavoro di Milano, che si è svolto nel dicembre 2009.
- Carlo Ghezzi con un intervento dal titolo “La strategia della tensione. Perché tanta cinica violenza?” tenuto nel 2019 nel corso di un convegno sui 50 anni della strage organizzato da Fondazione Di Vittorio, La Casa della Cultura e la Fondazione Memoria della deportazione (Biblioteca Archivio Pina e Aldo Ravelli) https://www.casadellacultura.it/950/a-cinquant-anni-da-piazza-fontana.
Credits foto: “Folla sul monumento a Vittorio Emanuele II in piazza Duomo a Milano, in occasione dei funerali delle vittime della Strage di piazza Fontana, 15 dicembre 1969 (Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 1969)”