COME INDAGARE L'INNOVAZIONE SOCIALE? Alcune proposte della Fondazione Di Vittorio - CGIL
Collaborando con ISTAT per la costruzione del questionario sulle istituzioni non profit, abbiamo messo in rilievo come questa nuova rilevazione campionaria sia un'occasione preziosa di indagine in materia di innovazione sociale.
Nella nostra esperienza di ricerca stiamo osservando, infatti, come siano sempre più diffuse comunità di pratiche, progetti e iniziative che stanno implementando nuovi modelli di convivenza sociale ed economica in risposta agli effetti percepiti della crisi economica e ambientale globale (Battaglini 2019).
Abbiamo quindi proposto un modello di ricerca che consenta di rilevare le innovazioni sociali e procedurali di queste pratiche attraverso le seguenti prospettive:
1) la “vocazione” relazionale delle unità di indagine nell’interfacciarsi con altri attori socio-economici. In sostanza è dirimente non tanto la capacità dell’istituzione non profit di rispondere a bisogni e domande lasciate inevase, quanto la sua capacità di fare rete tra individui ed attori rappresentativi di una comunità locale e con quali modalità.
Aspetti rilevanti:
• capacità di meccanismi di cooperazione e di ingaggio delle comunità locali.
• Capacità di condividere, mediare, gestire gli interessi di una pluralità di individui e di parti interessate.
• Tipologia dell’iniziativa: è importante distinguere se l’attività è costruita per far fronte a innovazioni sociali in maniera strutturata e duratura o se si tratti di un progetto con obiettivi predefiniti e con orizzonti temporali circoscritti.
• Ambito territoriale di attuazione e eventuale approccio multi-scalare, multi-livello in rete con altre iniziative regionali, nazionali o internazionali, ad esempio reti di città europee.
2) Innovazioni procedurali messe in campo dalle iniziative: come, ad esempio, nuovi strumenti di finanza pubblica; nuove forme di proprietà e investimenti finanziari collettivi, schemi innovativi di scambio tra asset pubblici e privati; governance multi-stakeholder nella co-produzione di servizi; valorizzazione di benefici e fattori di prossimità derivanti dai processi di rigenerazione urbana.
Per la Fondazione Di Vittorio il Contact Point ISTAT è Elena Battaglini, Responsabile Area Economia Territoriale