La scomparsa di Mario Bottazzi
Mario Bottazzi, storico dirigente della Cgil, è scomparso all'alba del 17 marzo. Con lui, partigiano, sindacalista, dirigente della sinistra, da sempre impegnato per la causa della libertà, della democrazia e dell’emancipazione del lavoro, scompare una persona generosa, capace e stimata. Alla sua famiglia giungano le più fervide condoglianze da parte delle compagne e dei compagni della Fondazione Giuseppe Di Vittorio che ha avuto l'onore di annoverarlo tra i propri dirigenti.
Così lo ricorda brevemente il segretario della Fondazione Di Vittorio, Carlo Ghezzi.
Mario Bottazzi è nato a Piacenza il 2 luglio del 1928. E' cresciuto in una famiglia antifascista nella quale il padre, la madre e il fratello maggiore avevano subito numerose angherie da parte del regime ed avevano persino dovuto patire il carcere. Ancora giovanissimo Mario ha preso parte alla Resistenza nella Brigata partigiana Inzani assumendo il nome di battaglia di Icaro e ha combattuto contro i fascisti e i nazisti nelle montagne della Val di Nure insieme con il fratello più grande. Dopo la Liberazione si è iscritto al Partito Comunista Italiano divenendo segretario della Federazione giovanile comunista di Piacenza ed è stato eletto consigliere comunale della sua città. Dipendente dell’Arsenale militare è stato obbligato ad allontanarsi dall’azienda nel 1952 nel corso della dura repressione contro le sinistre che ha caratterizzato gli anni del primo dopoguerra. Mario si era reso colpevole di aver fatto suonare alle dieci del mattino la sirena dello stabilimento dando così avvio allo sciopero proclamato dalla Cgil per protestare contro l’adesione dell’Italia alla Nato. Divenuto sindacalista a tempo pieno nella Camera del Lavoro di Piacenza ne è divenuto il segretario generale nel 1957 e ha svolto questo suo mandato fino al 1961 quando è stato chiamato a Roma al centro confederale ad operare al Dipartimento di Organizzazione della Cgil a fianco di Rinaldo Scheda. Nel 1963 è stato eletto nella segreteria nazionale della Fila-Cgil, il sindacato del comparto dell’abbigliamento; poi nel 1966 nella segreteria del sindacato nazionale del sindacato chimici nel quale ha diretto il settore della gomma che comprendeva i grandi gruppi monopolistici della Pirelli, della Ceat e della Michelin. Durante l’autunno caldo è stato protagonista di impegnative trattative sindacali così come di una interminabile serie di comizi che ha tenuto a Milano in Piazza Duomo parlando in numerosissime occasioni alle famose "tute bianche", a quei lavoratori della Pirelli Bicocca che nel corso delle loro lotte avevano eletto il loro Consiglio dei Delegati, il primo organismo unitario nella storia del sindacato italiano votato su scheda bianca dove tutti i componenti del reparto di produzione erano elettori ed eleggibili. Mario è poi stato per lunghi anni il responsabile dell’Ufficio Organizzazione come dell'Ufficio Internazionale della Filcea-Cgil e dalla Fulc, il sindacato unitario dei lavoratori chimici. In quella veste lo ho conosciuto, ho avuto la possibilità di lavorare a lungo in uno stretto rapporto con lui e di apprendere molto da un grande maestro quale è indubbiamente stato per me. Dal 1981 viene chiamato nuovamente alla Cgil nazionale in qualità di responsabile dell’ufficio di segreteria e ad operare alle dirette dipendenze di Luciamo Lama. In questa veste prende abitualmente parte ai lavori della Segreteria confederale. Sarà proprio Mario Bottazzi a dare la parola al segretario generale della Cgil al termine della grandiosa manifestazione del 24 marzo 1984 convocata a Roma in Piazza San Giovanni contro il taglio dei quattro punti di scala mobile decisi dal Governo Craxi a San Valentino. Sulla sua voce squillante che annuncia ai settecentocinquantamila manifestanti il comizio finale si dissolvono le ultime immagini del noto film-documentario "Sabatoventiquattromarzo" curato da Cito Maselli.Lo stesso Lama lo nominerà un anno dopo responsabile della Amministrazione della Cgil nazionale, un incarico che svolgerà anche durante la segreteria generale di Antonio Pizzinato. Nel 1990 Mario Bottazzi ha lasciato a Lodovico Sgritta questo impegnativo incarico ed è stato nominato, su indicazione della Cgil, nel Comitato Economico e Sociale Europeo dove, da Bruxelless, ha seguito le tematiche del sistema dei trasporti e proseguirà questa esperienza fino al 1994. Nel 2002 è stato eletto presidente del Collegio dei sindaci revisori della Fondazione Giuseppe Di Vittorio guidata da Sergio Cofferati, una funzione che lo vedrà attivamente impegnato per molti anni. In quegli anni lo troviamo sempre più impegnato nelle associazioni della Resistenza di Roma e, in particolare, nel costruire un rapporto con le giovani generazioni alle quali trasmettere la memoria della Resistenza e i valori della Costituzione. Dal 2006 è chiamato a ricoprire l’incarico di vice-presidente dell’Anpi di Roma.Con lui scompare un uomo e un dirigente solido e concreto che ha speso la propria vita al servizio dei lavoratori, della democrazia e della pace tra i popoli. Sempre sorretto da un forte sistema valoriale e dalla ferma convinzione che la nostra società e il mondo possono essere cambiati se si lavora a questo grandioso obbiettivo con un significativo progetto credibile e condiviso e con una organizzazione capace e protesa a sostenerlo.
Ciao Mario. Riposa in pace. Davanti a te inchiniamo le nostre bandiere.