Il volume, ripercorrendo a grandi linee il processo di formazione di due Stati nazionali unitari, l’Italia e la Germania, esamina il contributo portato al Nation Building dai rispettivi movimenti operai. Al centro della riflessione le questioni della libertà, dell’unità nazionale, dell’integrazione sopranazionale, che non possono essere risolte senza riferimento alla giustizia sociale, alla solidarietà e alla democrazia economica nel quadro di un’Europa sociale e coordinata.
Poiché l’Europa, ieri come oggi, è la cornice entro la quale la Germania e l’Italia devono pensare la loro storia, le prospettive del processo di integrazione del continente saranno l’asse intorno al quale rileggere il passato per progettare il futuro.
Non è mai esistita nei secoli passati un’Europa politicamente unita. La stessa idea di continente europeo è rimasta vaga e indefinita fino al XX secolo: solo allora diventa un progetto politico, in concomitanza con la crisi degli Stati nazionali; per la sua architettura istituzionale si deve comunque attingere alla teoria dello Stato federale americano. Il processo di integrazione europea ha sicuramente portato a conquiste che sembravano impossibili solo fino a pochi anni fa. Tuttavia, l’assetto politico-istituzionale dell’attuale Unione Europea appare inadeguato alle sfide poste dalla globalizzazione. All’Europa del XXI secolo manca ancora la consapevolezza del suo status a livello mondiale.