La difficile strada verso l’europeizzazione delle relazioni industriali nell’UE. Le prospettive sindacali italiane in uno studio europeo
Ad oltre un decennio dall'allargamento dell'UE verso gli Stati dell'Europa centrale e orientale, permane ancora una ampia e grave divergenza nella qualità delle relazioni industriali tra i vecchi e i nuovi Stati membri. Questi ultimi, in particolare, sono alle prese con una diminuzione dei già bassi livelli di copertura contrattuale, la quasi assenza di un livello propriamente settoriale e salari minimi troppo distanti da quelli vigenti negli Stati occidentali. Uno scarto che non tende a colmarsi, e in seno al quale si insedia l’opportunismo delle multinazionali, con le loro strategie di delocalizzazione; reali o anche solo minacciate a scopi interni di ricatto. Scenari che, nel complesso, pregiudicano fatalmente le prospettive di un'efficace convergenza verso l'alto degli standard sociali e di welfare in tutta l'UE, minando la possibilità stessa di un modello sociale europeo, comune e avanzato, fra tutti gli Stati membri.
Per conoscere e comprendere meglio la natura di queste sfide, una rete di istituti universitari e di ricerca, vicini o interni al mondo sindacale di quei paesi, ha dato vita ad un progetto europeo, intitolato ARTUS-CEE "Strategie sindacali per la convergenza verso l'alto degli standard sociali nell'UE allargata: la voce dei paesi dell’Europa centro-orientale". Oltre all’approfondimento dei vari contesti nazionali e sindacali in Bulgaria, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, la ricerca ha coinvolto esperti da quattro paesi dell’Europa occidentale – Danimarca, Francia, Irlanda, Italia – al fine di tentare un raffronto fra lo stato di questi due blocchi e in seno a ciascuno di essi.
Il contributo italiano allo studio è stato svolto – per la Fondazione Di Vittorio – dal nostro ricercatore Salvo Leonardi. In allegato è possibile scaricare il suo rapporto – in inglese – relativo agli assetti regolativi e alle posizioni sindacali italiane, su tutta una serie di questioni cruciali a livello globale, come il dumping sociale, il salario minimo, la contrattazione transnazionale, l’immigrazione, l’integrazione europea.
Il progetto si concluderà nel febbraio 2021, con una conferenza finale che dibatterà pubblicamente dei suoi esiti.
Instytut Spraw Publicznych