Pubblichiamo in allegato lo studio realizzato dalla Fondazione Di Vittorio per la collana Working Paper dal titolo Occupazione e salari dei lavoratori dipendenti quadri in Italia e in Lombardia (2017-2021) e commissionato da Apiqa e Filcams Lombardia. La ricerca è stata condotta sulla base di analisi originali sui dati della Rilevazione sulle forze di lavoro (Rfl) dell’Istat e dell’Inps.
Pubblichiamo il primo numero della nuova collana Instant Paper della Fondazione Di Vittorio dal titolo "L’Italia tra questione demografica, occupazionale e migratoria".
Questo Working Paper analizza la dinamica dei redditi dei lavoratori parasubordinati in Italia dal 2019 al 2021 tramite l’elaborazione dei dati della Gestione Separata dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale (INPS). L’articolo approfondisce la situazione reddituale di due sottoinsiemi di lavoratori con un unico reddito da lavoro parasubordinato, evidenziandone i segmenti caratterizzati
Articolo di Fulvio Fammoni e Nicolò Giangrande pubblicato sul sito Collettiva.it.
Nella precedente ricerca sull’occupazione e i salari del 2020 abbiamo trattato della diminuzione del salario medio annuale lordo registrata nel primo anno della pandemia nell’Unione europea (Ferrucci & Giangrande, 2021).
Con questa breve ricerca, basata sulle più recenti statistiche relative alla massa salariale e agli occupati pubblicate dall’Ufficio statistico dell’Unione Europea (EUROSTAT) e sui dati fiscali pubblicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), presentiamo un aggiornamento al 2021 del quadro salariale e occupazionale italiano, confrontandolo con le altre principali economie dell’Eurozona.
In occasione della Giornata internazionale della Donna 2022, pubblichiamo una breve nota a cura del ricercatore Nicolò Giangrande, che illustra la questione occupazionale e salariale femminile in Italia dal 2008 al 2021, con particolare attenzione agli effetti della pandemia.
Breve nota sul tasso di occupazione, la riduzione della popolazione in età lavorativa e i fenomeni migratori.
In uno studio della Fondazione Di Vittorio i dati aggiornati sulla reale natura dei contratti di lavoro. A ottobre record di precari: tre milioni e 67 mila.
In questo studio, partendo dalla variazione della massa salariale registrata nel 2020 rispetto al 2019, abbiamo stimato la flessione del salario medio annuale in Italia verificando che questa è risultata di gran lunga la più marcata tra quelle rilevate nelle principali economie dell’Eurozona, anche per la sostanziale tenuta dell’occupazione dipendente garantita dal blocco dei licenziamenti disposto durante l’emergenza pandemica.
Abbiamo quindi rivalutato il salario medio aggiungendo al monte retributivo di Contabilità Nazionale le uscite per la Cassa Integrazione Guadagni (CIG) e i Fondi di Solidarietà (FdS) e abbiamo concluso che gli ammortizzatori sociali hanno più che dimezzato, in media, la caduta dei salari.
Il terzo numero del 2021 della Collana Working Paper della Fondazione Di Vittorio, parte dall’anomalia italiana dell’alto tasso di inattività per propone una misura alternativa della disoccupazione.
Lo studio dei ricercatori della FDV Giuliano Ferrucci e Nicolò Giangrande, prende in considerazione quella parte degli inattivi che, per l'immediata disponibilità al lavoro e per le ragioni della mancata ricerca di un impiego, sono assimilabili ai disoccupati in senso stretto.
Questo articolo definisce, quindi, l'area della disoccupazione sostanziale e il relativo indice, molto più elevato del tasso di disoccupazione ufficiale ma in linea col basso tasso di occupazione che caratterizza l'economia italiana nel confronto con le maggiori economie dell’Eurozona.
L’entità della disoccupazione italiana è da tempo oggetto di confronti e ricerche.
Gli indicatori fondamentali del mercato del lavoro italiano sono infatti anomali rispetto a quelli del resto dell’Unione Europea (dati media 2020). Il nostro tasso di occupazione è più basso di quasi 10 punti percentuali rispetto all’Unione Europea, ma contemporaneamente il nostro tasso di disoccupazione, seppur più elevato della media UE, lo è in maniera molto meno marcata di quanto comporterebbe la differenza col tasso di occupazione.
I conti così non sono allineati, dov’è la reale differenza? La si riscontra in una ormai storica anomalia del mercato del lavoro italiano che ha il più alto tasso di inattività di tutta l’UE.
Il secondo numero del 2021 della Collana Working Paper della Fondazione Di Vittorio, scritto da Nicolò Giangrande, tratta la questione occupazionale e salariale in Italia dal 2008 al 2021 tramite l’elaborazione dei dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale (Inps), del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Mlps) e dell’Ufficio Statistico dell'Unione Europea (Eurostat). Lo studio analizza le dinamiche dell’occupazione precaria e del disagio salariale con l’obiettivo di approfondire anche l’impatto della pandemia di Covid-19. L’articolo mostra come l’area della precarietà, del part-time involontario e del disagio salariale sia in crescita.
In questa ricerca affrontiamo la questione occupazionale e salariale in Italia dal 2008 al 2020, e dove possibile anche per i primi mesi del 2021, verificando le dinamiche relative alle tipologie precarie dell’occupazione e del disagio salariale, in particolare nella dimensione contrattuale dei rapporti di lavoro non-standard.
Il terzo numero della nuova collana Working Paper FDV tratta la questione salariale italiana tramite una comparazione con le maggiori economie dell’Eurozona attraverso l’elaborazione dei dati dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), dell’Ufficio statistico dell'Unione Europea (Eurostat), della Commissione Europea (Ameco), dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale (Inps) e del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef). Lo studio analizza le dinamiche salariali e occupazionali dal 2000 al 2019 e presenta un quadro in cui l’Italia, in divergenza rispetto all’Eurozona, si caratterizza per una stagnazione salariale di lungo periodo e da una maggiore presenza delle professioni meno qualificate.
Il report della Fondazione Di Vittorio, scritto da Nicolò Giangrande, mette a confronto i salari del lavoro dipendente in Italia con quelli di cinque delle maggiori economie dell’eurozona (Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi e Spagna).
Pubblichiamo anche il commento al rapporto del presidente della Fondazione Fulvio Fammoni.