In questa ricerca affrontiamo la questione occupazionale e salariale in Italia dal 2008 al 2020, e dove possibile anche per i primi mesi del 2021, verificando le dinamiche relative alle tipologie precarie dell’occupazione e del disagio salariale, in particolare nella dimensione contrattuale dei rapporti di lavoro non-standard.
di Fulvio Fammoni
Dai dati Istat di settembre 2018 su “Occupati e disoccupati” e dalla loro proiezione sull’ultimo trimestre (luglio/settembre 2018), l’area delle persone in disagio occupazionale è in ulteriore e forte incremento.
La FDV ha diffuso -nella giornata di Lunedì 29 ottobre- i dati relativi al I° semestre 2018 dell’area della sofferenza occupazionale.
I dati attuali non sono statisticamente comparabili (produrremo appena in possesso dei microdati la statistica sui primi nove mesi del 2018) ma confermano le tendenze indicate nella nostra ricerca.
Roma, 29 ottobre – L’area del disagio occupazionale, costituita da lavoratori temporanei non volontari e da part-time involontari, nel primo semestre 2018, raggiunge la quota record di 4 milioni 883 mila persone, pari al 21,7% del totale degli occupati e del 25,1% dei lavoratori dipendenti. È quanto emerge dal rapporto ‘Disuguaglianze e disagio nel lavoro’ elaborato dalla Fondazione Di Vittorio in base ai dati della Rilevazione Continua delle Forze di Lavoro dell’Istat.
Nel quarto trimestre 2017, le ore lavorate (dati conti economici ISTAT) sono ancora inferiori del 5,8% rispetto al primo trimestre del 2008 e le unità di lavoro sono il 4,7% in meno sempre relativamente allo stesso periodo. Si tratta di -667 milioni di ore lavorate e di quasi 1,2 milioni di Unità di Lavoro in meno rispetto al primo trimestre 2008.
Lavoro: FDV (Cgil), 4 milioni 492 mila persone nell’area del disagio occupazionale
È il dato più alto degli ultimi dieci anni (+45,5% sul 2007)
Roma, 9 dicembre - Sono 4 milioni 492mila le persone che nel nostro Paese si trovano nella cosiddetta area del disagio occupazionale (vale a dire coloro che in modo involontario svolgono un lavoro temporaneo o a tempo parziale), con un incremento del 45,5% rispetto al 2007. È quanto emerge da una ricerca della Fondazione Di Vittorio
Il tasso del disagio è pari al 20% (rispetto al totale degli occupati). Il più alto degli ultimi dieci anni. Al Sud (23,9%) è maggiore rispetto al Nord (17,7%). Nell’occupazione femminile più alto (26,9%) rispetto a quella maschile (15,2%).
Gli effetti della crisi sul lavoro in Italia – novembre 2015
(a cura dell’osservatorio sul mercato del lavoro – Fondazione Di Vittorio - CGIL)
La Fondazione Di Vittorio, nel quadro delle attività di monitoraggio del mercato del lavoro, offre una lettura periodica delle statistiche ufficiali su disoccupazione e inattività. Questo numero è dedicato all’analisi del primo semestre 2015 (gennaio-giugno), periodo durante il quale ha avuto piena attuazione il provvedimento di legge che prevede per tre anni l’esonero dei contributi a carico del datore di lavoro che assume a tempo indeterminato.
rapporto in allegato
Comunicato stampa
Roma, 30/10/2014
Sono oltre 9,5 milioni (9.541mila) le persone in grave difficoltà per la mancanza di lavoro o per la precarietà di una posizione lavorativa non scelta ma subita.
Si tratta del dato semestrale più alto dal 2007 ad oggi.
Solo negli ultimi 12 mesi, nell’area del disagio e della sofferenza occupazionale si è riscontrato un incremento del 5,4% (equivalente a +490 mila unità) mentre rispetto al primo semestre 2007 l’aumento è del 67,3% (+ 3 milioni e 839 persone).