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Annali Fondazione Giuseppe Di Vittorio 2015. Operai, fabbrica, Resistenza

Con gli scioperi del marzo 1943 nelle fabbriche del nord-ovest ricompare il conflitto sociale che il fascismo aveva negato con la forza della legge, con il sindacato corporativo, con l’apparato repressivo dello Stato. Nei due anni che seguono, nel contesto della guerra “totale”, il conflitto come un flusso carsico attraversa le concentrazioni industriali più importanti del paese. Non solo Torino, Milano, Genova, ma tutti i distretti industriali connessi ai grandi centri urbani. In queste realtà la tensione tra mondo della fabbrica e chi detiene il potere si riproduce: con il governo militare di Badoglio così come con gli occupanti tedeschi e la Repubblica di Salò.

La condizione dell'apprendimento e della diffusione della lingua italiana, in Italia e all'estero

Documento promosso dalla Fondazione Di Vittorio e FLC-Cgil, con il sostegno di: CGIL, SPI, INCA,Associazione  Proteo-Fare-Sapere.

18/2011 IMMIGRAZIONE, SFRUTTAMENTO E CONFLITTO SOCIALE

18/2011 IMMIGRAZIONE, SFRUTTAMENTO E CONFLITTO SOCIALE. UNA MAPPATURA DELLE AREE A RISCHIO

Un territorio e la grande storia del ‘900

Lavoro e conflitto sociale sono stati i terreni su cui, a partire dalla propria condizione, le lavoratrici e i lavoratori hanno costruito percorsi di affermazione di diritti e poteri degli uomini e delle donne all’interno del lavoro e fuori di esso, e hanno messo in campo un punto di vista autonomo sulla società fondato sulla solidarietà e l’uguaglianza. Questo è stato, a fronte della crisi del liberalismo ottocentesco, il passaggio decisivo, su cui si è venuto storicamente misurando il tema della democrazia di massa e dei diritti in una società di diseguali. La nascita, l’affermazione e il ruolo del sindacato costituiscono parte fondamentale di questo percorso storico.

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