Le tecnologie informatiche sono alla base delle forme contemporanee di organizzazione del lavoro e definiscono la logica della produzione su scala globale. I lavoratori dell’IT intervengono ad ogni livello dei cicli produttivi e vivono esperienze molto differenziate, con una grande varietà di profili in continuo mutamento, svolgendo mestieri estremamente qualificati e creativi o compiti strettamente esecutivi. L’analisi delle professioni informatiche è dunque particolarmente significativa per comprendere le grandi trasformazioni in atto e le tensioni proprie della nostra epoca in cui la valorizzazione delle conoscenze e le possibilità di collaborazione si confrontano con nuove forme di controllo e assoggettamento.
I processi di flessibilizzazione e quelli di digitalizzazione sono indissolubilmente legati e nella loro articolazione definiscono le forme contemporanee di organizzazione del lavoro. La digitalizzazione - che ha avuto una accelerazione nella sua pervasività nella vita economica e sociale a partire dagli anni Novanta del secolo scorso - ha favorito un aumento della flessibilità ad ogni livello organizzativo, sia nelle le relazioni interne e esterne all’impresa sia nelle condizioni di lavoro e di retribuzione con degli impatti paradigmatici per l’azione sindacale, considerando le modalità organizzative e i contenuti della contrattazione.