Il 20 maggio 1970 il Parlamento italiano approvava lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori. Della necessità di uno Statuto che tutelasse i diritti del lavoro si era discusso lungamente nel corso del tempo. Era stato auspicato la prima volta da Filippo Turati, illustrato da Giuseppe Di Vittorio durante il congresso nazionale dei chimici e infine proposto ufficialmente dal segretario generale in occasione del congresso della Cgil tenutosi a Napoli nel 1952.
Pubblicazioni
In un momento eccezionale bisogna riscrivere questa relazione in senso moderno. Serve un sistema che dia spazi a un privato in grado di partecipare e investire, non essere assistito.
Articolo di Fulvio Fammoni pubblicato su Collettiva.it
Pubblichiamo il commento del presidente della Fondazione Di Vittorio, Fulvio Fammoni, al Rapporto BES 2020 con alcuni approfondimenti sul mercato del lavoro e sugli immigrati, rispettivamente a cura di Giuliano Ferrucci e Beppe De Sario, ricercatori della Fondazione Di Vittorio.
“Quaderni di rassegna sindacale. Lavori” n. 3.4 / 2020 analizza il tema della pandemia considerando gli impatti sul mondo del lavoro e le prospettive di intervento sociale, politico e sindacale.
Il numero ospita anche un’analisi sul voto di classe, il populismo e il ruolo del sindacato e saggi storici sullo Statuto dei diritti dei lavoratori, sui temi della partecipazione e del conflitto.
L'ANALISI
Il socialismo come liberazione della persona nella riflessione di Bruno Trentin
Giovanni Mari
Le assunzioni (intese come rapporti di lavoro) sono state nel corso del 2020 circa 5 milioni (in media, il 31% in meno rispetto al 2019). Nel corso dell’anno, l’andamento ha fluttuato dal -83% di aprile al -20% di ottobre, fino al dato di dicembre di -42%.
Tutti andamenti correlabili alle diverse fasi di gravità dell’epidemia e alle loro ripercussioni sull’economia.
È disponibile, sul sito della Fondazione Di Vittorio, l’e-book I racconti del Primo Maggio.
Il volume, realizzato dal Coordinamento Archivi, Biblioteche e Centri di documentazione della CGIL e curato da Elisa Castellano della Fondazione Di Vittorio, è un'antologia che riproduce la mostra telematica allestita in occasione della Festa del Lavoro del 2020, nel pieno della prima ondata della pandemia da Covid-19.
I residenti in Italia diminuiscono da tempo: la pandemia ha esasperato una tendenza già in atto. Cala anche l'aspettativa di vita. Per invertire il trend occorre mettere al centro il welfare.
Perché ragionare anche a proposito della natalità, dell’effetto virus e della crisi del 2008?
Il primo numero del 2021 della nuova collana Working Paper FDV è un elaborato redatto in lingua inglese nell'ambito del progetto europeo "DISCUS", dal prof. Giuseppe Travaglini e dal prof. Alessandro Bellocchi, docenti di Economia presso l'Università degli studi di Urbino Carlo Bo di Urbino, che esamina alcuni fatti stilizzati relativi al “settore edile” per EU 28 e per i principali paesi europei.
I dati dell’Osservatorio sul Precariato INPS ribadiscono le letture dei mesi scorsi.
Il saldo fra i flussi di assunzioni e cessazioni conferma la tenuta dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato per gli effetti della norma di legge che vieta i licenziamenti, ma certifica contestualmente il forte calo dei rapporti a termine, stagionali e somministrati.
Nel Focus realizzato dall’Osservatorio area contrattazione Cgil e FDV si analizzano 326 intese firmate per la maggior parte tra marzo e settembre 2020. Si tratta di uno spaccato ampio, anche se non esaustivo, di tutti gli accordi della fase emergenziale.
Nel Focus vengono inoltre analizzati sette casi studio di diversi comparti: Tim, Istat, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Ast, Amazon, Gucci, Isa Spa.
La nota mensile dell’Istat conferma come l’andamento internazionale è sempre più interconnesso con alcuni dei principali fattori economici e produttivi dei singoli paesi.
Nel IV° trimestre 2020, il Pil della Cina e degli Stati Uniti è aumentato rispetto all’anno precedente. Nello stesso periodo, il calo nell’Eurozona è diversificato tra i singoli paesi, con un incremento, invece, ad esempio in Germania.
Pubblicato dall'Etui il volume sulle pratiche di integrazione nel mercato del lavoro di richiedenti asilo e rifugiati nei principali stati di accoglienza dell'UE nel periodo successivo al 2015. A questa pubblicazione collettanea, curata da Béla Galgóczi, ha contribuito Beppe De Sario, ricercatore della Fondazione Di Vittorio, con la redazione del capitolo "Migration at the crossroads. The inclusion of asylum seekers and refugees in the labour market in Italy".
Il dato finale del calo del Pil 2020 è, anche con eventuali revisioni che potrebbero essere apportate, sostanzialmente quello preventivato, leggermente inferiore al 9%.
Un risultato difficile da prevedere dopo il tracollo dei primi sei mesi, frutto della consistente ripresa nel III° trimestre e di un calo nel IV° leggermente inferiore alle attese. Il dato 2020 testimonia gli effetti devastanti che la pandemia e le conseguenti misure di contenimento hanno prodotto su lavoro, economia, fiducia di cittadini e imprese.
Il 2020 si conclude con un andamento negativo di tutti i principali indici dell’occupazione.
Il calo mensile di -101 mila unità del mese di dicembre, rappresenta un forte campanello di allarme per l’anno in corso, facendo per altro riferimento ad un periodo del 2019 in cui l’occupazione era già in leggero calo.
Diversamente da molte previsioni, l’occupazione del mese di novembre 2020 – un mese già di ripresa dei contagi da Covid19 – ha un incremento (+63mila unità). Crescono, seppur di poco, su base mensile tutte le classi di età ad eccezione di quella tra 25 e 34 anni, aumentano i tempi indeterminati mentre calano ancora i dipendenti a termine.
Il quarto numero della nuova collana Working paper FDV descrive le tre fasi attraversate dal mercato del lavoro nel corso del 2020, scandite dall’evoluzione della pandemia: il lockdown di marzo e aprile, che ha prodotto una improvvisa e cospicua contrazione del numero di occupati nel secondo trimestre del 2020; l’aumento congiunturale dell’occupazione nel periodo estivo, come conseguenza del progressivo allentamento delle restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria; la recrudescenza dell’epidemia in autunno e il ripristino di severe misure di contenimento, le cui conseguenze in termini di
Il censimento Istat 2019 propone spunti di riflessione sia quantitativi che qualitativi di notevole interesse. Il 2019 è l’anno che precede la pandemia e sarà quindi necessario verificare come l’andamento del 2020 cambierà alcuni di questi parametri, a partire dalla popolazione residente, dalla sua età media e dall’andamento dell’aspettativa di vita.
Il terzo numero della nuova collana Working Paper FDV tratta la questione salariale italiana tramite una comparazione con le maggiori economie dell’Eurozona attraverso l’elaborazione dei dati dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), dell’Ufficio statistico dell'Unione Europea (Eurostat), della Commissione Europea (Ameco), dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale (Inps) e del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef).
Sono molte le cause che hanno determinato l’attuale condizione del mercato del lavoro: la pandemia è il problema principale, ma si somma a questioni irrisolte che da tempo gravano sull’economia italiana e sul suo modello di sviluppo. La ricerca esamina le diverse fasi dell’occupazione in Italia nel corso del 2020 e propone una lettura (non una previsione) relativa al 2021.
Il report della Fondazione Di Vittorio, scritto da Nicolò Giangrande, mette a confronto i salari del lavoro dipendente in Italia con quelli di cinque delle maggiori economie dell’eurozona (Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi e Spagna).
Pubblichiamo anche il commento al rapporto del presidente della Fondazione Fulvio Fammoni.