La figura di Luciano Lama ha segnato nel profondo la storia del movimento sindacale, dell’Italia repubblicana e della sinistra.
Partigiano durante la Resistenza, avvia giovanissimo la sua attività all’interno della Cgil, giungendo a ricoprire la sua massima carica nel 1970, l’anno dello Statuto dei Diritti dei Lavoratori.
Pubblicazioni
Il paper presenta i risultati di una ricerca-azione sul tema della povertà energetica nelle aree interne. L’indagine è stata promossa e condotta dallo Spi-Cgil (Sindacato dei pensionati italiani), in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Di Vittorio. L’indagine sul campo è stata condotta su tutto il territorio nazionale attraverso un disegno di campionamento
Questo lavoro analizza i processi di decarbonizzazione del settore siderurgico italiano e approfondisce il tema della dimensione sociale della transizione ecologica.
Esso riprende i temi trattati in uno studio più ampio sulla decarbonizzazione dei settori ad alta intensità energetica in Italia, i cosiddetti settori hard to abate, condotto dall'Area di ricerca "Energia, Sviluppo e Innovazione" della Fondazione Di Vittorio nell'ambito del progetto europeo Ecf-Employment effects of possible decarbonisation pathways for Europe`s heavy industry", coordinato dall'Etui- European Trade Union Institute. Oltre a quello siderurgico, i settori presi in esame dallo studio sono stati l’acciaio, il cemento, il vetro, la ceramica, la plastica e chimica.
L’introduzione del lavoro agile a seguito dello scoppio della pandemia di Covid-19 a partire da marzo 2020 ha avuto un impatto considerevole su molte categorie di lavoratori, modificandone aspettative, autonomia, modalità e condizioni di lavoro. In questa ricerca si è studiato l’impatto che il lavoro agile ha avuto sul personale Tecnico, Amministrativo e Bibliotecario (TAB) degli atenei statali di tutta Italia.
In particolare, si è posta l’attenzione sulla diffusione del lavoro agile, sulla sua regolamentazione, sulla dimensione organizzativa e sull’impatto che l’introduzione del lavoro agile ha avuto sulle condizioni di lavoro nel settore studiato.
Nel mese di giugno si registra una crescita di occupati (+0,4%), ma con un ritmo molto inferiore alla crescita del Pil.
Tornano ad aumentare i dipendenti permanenti e a calare gli indipendenti; gli occupati a termine sono ormai stabilmente al di sopra dei 3 milioni (3 milioni e 138 mila unità), confermando la scelta da parte di troppe imprese di una produzione basata prevalentemente sulla bassa qualità del prodotto e quindi sulla competizione di costo del lavoro.
Articolo del presidente della FDV, Fulvio Fammoni, pubblicato sulla rivista online "Lavoro a confronto".
L'inflazione non solo non arretra, ma si conferma a livelli raggiunti solo oltre 35 anni fa; e tutto questo nonostante gli interventi del Governo su energetici e carburanti.
Ormai dovrebbe essere chiaro per tutti che non si tratta di un fenomeno transitorio, già adesso l'Europa prevede anche per il 2023 un livello inflattivo...
Cinquant'anni fa il momento più alto con la Federazione tra Cgil, Cisl e Uil. Un'esperienza fondamentale anche per oggi quando esistono diversità tra le diverse organizzazioni.
L’occupazione torna sotto la soglia dei 23 milioni con un calo nel mese attuale rispetto ad aprile di -49 mila occupati.
Il calo fra i dipendenti permanenti è particolarmente preoccupante solo in parte compensato da una crescita degli indipendenti e con l’aumento di altre +14 mila unità fra i dipendenti a termine, con l’ennesimo record negativo arrivato a 3 milioni e 176 mila occupati precari.
Una serie di brutte indicazioni sullo stato degli occupati in Italia emerge dai dati ISTAT pubblicati oggi. È ancora presto per dire se si tratta di una tendenza precisa ma appaiono delinearsi le aspettative negative legate allo scoppio della guerra, allo scarso sviluppo e alla ripresa dei casi pandemici.
Nella precedente ricerca sull’occupazione e i salari del 2020 abbiamo trattato della diminuzione del salario medio annuale lordo registrata nel primo anno della pandemia nell’Unione europea (Ferrucci & Giangrande, 2021).
Con questa breve ricerca, basata sulle più recenti statistiche relative alla massa salariale e agli occupati pubblicate dall’Ufficio statistico dell’Unione Europea (EUROSTAT) e sui dati fiscali pubblicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), presentiamo un aggiornamento al 2021 del quadro salariale e occupazionale italiano, confrontandolo con le altre principali economie dell’Eurozona.
Articolo di Fulvio Fammoni, presidente della Fondazione Di Vittorio, pubblicato sul sito Collettiva.it.
Il numero 172 di Menabò, pubblicato online sul sito di Etica e Economia, ospita un articolo a firma di Salvo Leonardi, esperto di relazioni industriali nella Fondazione Di Vittorio, che valuta le varie proposte avanzate in tema di salario minimo alla luce delle variegate esperienze nazionali che si distinguono soprattutto per la natura legale o contrattuale del salario minimo.
L’articolo presenta alcune riflessioni teoriche e metodologiche sul rapporto tra ricerca-intervento e azione sindacale, sulla base di alcune esperienze, considerando: a) gli obiettivi (conoscenza scientifica, azione collettiva, coinvolgimento individuale); b) il senso dell’azione (intervento programmato, esplicitazione dei valori); c) il modello organizzativo (co-gestione e partecipazione).
Infine, sono presentate alcune criticità e prospettive della ricerca-intervento, evidenziando la rilevanza di una ricerca-intervento adattiva.
Lo studio che presentiamo in questo working paper è il prodotto di una ricerca che è stata realizzata fra il 2020 e il 2021 nell’ambito di un progetto europeo (intitolato DIRECT II), dedicato al tema della partecipazione diretta dei lavoratori, in relazione ai mutamenti socio-tecnici indotti dalla rivoluzione tecnologica in corso.
Il 2020 è l’anno che ci ha confrontati con un reale inedito, quello del virus Covid-19, che ha repentinamente sconvolto la nostra quotidianità e molte delle nostre prassi consolidate.
Articolo del presidente della Fondazione Di Vittorio pubblicato sul sito Collettiva.it.
In uno studio della Fondazione Di Vittorio i dati aggiornati sulla reale natura dei contratti di lavoro. A ottobre record di precari: tre milioni e 67 mila.
In questo studio, partendo dalla variazione della massa salariale registrata nel 2020 rispetto al 2019, abbiamo stimato la flessione del salario medio annuale in Italia verificando che questa è risultata di gran lunga la più marcata tra quelle rilevate nelle principali economie dell’Eurozona, anche per la sostanziale tenuta dell’occupazione dipendente garantita dal blocco dei licenziamenti disposto durante l’emergenza pandemica.
Ad ottobre 2021 l’occupazione cresce di +35 mila unità (solo uomini) rispetto al mese precedente. Si tratta di una crescita veramente esigua (+0,2%) se rapportata all’andamento del PIL che, invece, nel 3° trimestre di quest’anno è cresciuto del +2,6% (rispetto al 2° trimestre).